VENDITE ONLINE E PROVVIGIONI PER GLI INFORMATORI SCIENTIFICI: QUALI TUTELE?
- La Redazione PVO

- 20 feb
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 5 mar
Avv. Maria Rosa Pace

L’IMPATTO DELL’E-COMMERCE SULLA CUSTOMER JOURNEY E SUL RUOLO DEGLI INFORMATORI SCIENTIFICI
Negli ultimi anni, la digitalizzazione del processo di acquisto ha trasformato radicalmente la customer journey, influenzando non solo i comportamenti dei clienti finali, ma anche il ruolo di figure professionali chiave come gli Informatori Scientifici siano essi del Farmaco o del Nutraceutico (IS).
La crescente diffusione dell’e-commerce nel settore farmaceutico e nutraceutico ha aperto nuove opportunità di business per le aziende, ma ha anche sollevato interrogativi importanti: quali sono le ricadute sul riconoscimento delle provvigioni per gli IS? E come viene tutelato il loro lavoro in un contesto di vendita sempre più virtuale?
VENDITE ONLINE E CONCORRENZA “INTERNA”: UN PROBLEMA CRESCENTE
Oggi molte aziende farmaceutiche e nutraceutiche gestiscono siti e-commerce e pagine socialper promuovere e vendere i propri prodotti. Se da un lato questo approccio contribuisce ad aumentare il fatturato, dall’altro rischia di penalizzare gli Informatori Scientifici che operano con contratto di agenzia, che percepiscono provvigioni sulla base del proprio operato sul territorio.
Cosa succede quando un medico, dopo aver incontrato un ISF, consiglia ad un suo assistito dei prodotti che potrebbe acquistare direttamente online sul sito della casa mandante, magari attratto da promozioni dedicate? L’IS ha ancora diritto alla provvigione?
Questo scenario apre a riflessioni cruciali: l’e-commerce rappresenta una forma di concorrenza interna? E quali sono i confini giuridici di questa pratica?

IL DIRITTO ALLA PROVVIGIONE NELL’ERA DIGITALE: COSA DICE LA LEGGE?
L’articolo 1748, comma 2, del Codice Civile stabilisce che:
L’agente ha diritto alle provvigioni anche su affari conclusi dal preponente direttamente con clienti appartenenti alla zona o alla categoria o gruppo di clienti riservati.
Questo significa che l’azienda può vendere direttamente (anche online) ai clienti della zona di competenza dell’ISF, ma deve riconoscere all’agente la relativa provvigione indiretta.
Una recente sentenza della Corte di Cassazioneha chiarito ulteriormente il concetto, affermando che il diritto alla provvigione sussiste indipendentemente dalla modalità con cui avviene la vendita, anche se online, purché il cliente appartenga alla zona o al portafoglio assegnato all’agente.
IL LIMITE DELL’INGERENZA DIRETTA DELLA MANDANTE
Tuttavia, la legge impone dei limiti. La giurisprudenza stabilisce che l’azienda non può operare in modo continuativo nella zona assegnata all’ISF, anche se si tratta di vendite online.
Il principio chiave è la differenza tra attività occasionale e attività sistematica:
Vendite occasionali: L’azienda può effettuare vendite dirette sporadiche nella zona dell’agente, purché riconosca la provvigione indiretta. Questa pratica è considerata lecita.
Vendite sistematiche e continuative: Se l’azienda utilizza l’e-commerce per vendere regolarmente nella zona dell’ISF, questa attività potrebbe violare il diritto di esclusiva dell’agente, configurando una giusta causa per la risoluzione del contratto.

RIFLESSIONI FINALI: COME TUTELARE IL RUOLO DELL’ISF NELL’ERA DELL’E-COMMERCE?
In un mondo sempre più digitale, è fondamentale che gli Informatori Scientifici siano consapevoli dei propri diritti. L’e-commerce non dovrebbe essere visto solo come una minaccia, ma come un’opportunità di evoluzione, a patto che vengano garantite tutele contrattuali chiare.
Quali azioni si possono intraprendere?
Rivedere i contratti di agenzia, inserendo clausole specifiche sul riconoscimento delle provvigioni derivanti da vendite online.
Monitorare l’attività della casa mandanteper verificare se le vendite online siano occasionali o sistematiche.
Consultare un legale specializzato in diritto del lavoro e dei contratti di agenzia per ottenere supporto in caso di controversie.
In un mercato in continua evoluzione, la conoscenza delle normative è il primo passo per difendere il proprio lavoro e affrontare con consapevolezza le sfide del futuro.





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